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TIPI DI MUNIZIONAMENTO

Cartuccia a Pallottola Ordinaria, Modello 91 e mod. 91-95

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La cartuccia, sviluppata da Luigi Scotti, capo tecnico della Bologna Ammo Factory, fu progettata per il nuovo fucile modello 91. Dopo aver sperimentato proiettili in piombo rivestiti di cera e camiciati in ottone, si decise di usare una camiciata in Maillechort (alpacca). Il proiettile da 10,45 grammi (161 g), tenuto in posizione dal collare del bossolo, aveva una forma cilindrico-ogivale.
L'innesco in stile Berdan, fatto di ottone, conteneva una miscela di fulminato di mercurio, clorato di potassio e solfuro di antimonio, ed era protetto da una vernice sigillante. La carica propellente era composta da 1,95 grammi di grani di balistite n. 1, separati dal proiettile da uno strato di cotone idrofilo.
I marchi di fabbricazione, tra cui le iniziali dell'ispettore, il codice di fabbrica (B per Bologna, C per Capua) e le ultime due cifre dell'anno, erano stampati sulla base del bossolo. Le cartucce erano confezionate in scatole di carta con manicotti di cartone, rinforzati con strisce di tessuto agli angoli. All'interno, due divisori longitudinali dividevano la scatola in tre scomparti, ciascuno contenente un caricatore da sei cartucce. Le scatole erano avvolte in carta arancione e contrassegnate con l'anno, il luogo di fabbricazione e la designazione "M. 91". La faccia anteriore recava le iniziali dell'ispettore e il coperchio era contrassegnato con una "O" per indicare un caricatore in ottone.
La cartuccia a proiettile M. 91 fu modificata nel 1895 per risolvere le perdite di gas alla base e migliorare la ritenzione dell'innesco. Il bossolo in ottone fu modificato per presentare una cavità circolare a corona sulla faccia inferiore, con marcature in rilievo concentriche attorno al porta-capsula. La capsula in ottone, con una base interna leggermente concava, conteneva la stessa miscela fulminante della cartuccia M. 91 originale. Il proiettile e la carica propellente rimasero invariati. Il peso totale della cartuccia modificata era di 22,339 grammi.

Cartuccia a Pallottola Ordinaria, Mod. 91-95

La cartuccia a proiettile M. 91-95 ha subito diverse modifiche nel corso degli anni, pur mantenendo il suo nome. La modifica iniziale ha comportato la sostituzione del propellente con solenite, un esplosivo più stabile e a combustione più lenta della balistite. Per differenziare le cartucce caricate con solenite, sulla base è stata impressa una croce fino all'inizio della prima guerra mondiale. Il Laboratorio pirotecnico di Bologna ha iniziato a utilizzare la solenite nel 1906, seguito dal Laboratorio pirotecnico di Capua nel 1907.

Un'altra modifica ha introdotto un sistema di punzonatura trapezoidale tripla, che imprimeva il bossolo in ottone su una scanalatura presente sul proiettile, impedendo tensione e manomissioni. Tuttavia, alcuni lotti successivi prodotti dalla Società metallurgica italiana nel 1932 si basavano ancora sulla semplice tenuta del collo del bossolo.
All'inizio della seconda guerra mondiale, la tripla punzonatura è stata completamente interrotta in favore della crimpatura del colletto. Inoltre, dal 1940 in poi, la camiciatura del proiettile in maillechort fu sostituita con una camiciatura in acciaio placcata con maillechort o tombac, e le cartucce in acciaio laccato furono introdotte nel 1942 (ma presto ritirate, per essere reintrodotte solo nelle produzioni del dopoguerra). Il peso totale della cartuccia modificata aumentò a 22,644 grammi.
In seguito all'adozione delle armi modello 91/38, il nome della cartuccia cambiò in "cartuccia proiettile M. 91-95 per armi M. 91 e M. 91-38 e per mitragliatrici". La confezione rimase simile alle cartucce M. 91 originali, con involucro di carta arancione e marcature indicanti l'anno, il luogo di fabbricazione e l'uso di solenite. Tuttavia, emersero diverse varianti di confezione per le cartucce caricate con solenite, distinguendo tra quelle adatte solo per le armi M. 91 e quelle compatibili sia con le armi M. 91 che M. 91-38 e le mitragliatrici.

Cartuccia per Prova Forzata

Variante della Cartuccia ordinaria per effetturare la Prova di tiro Forzato dell'azione.
La palla era allungata di 0,5mm, costringendo la base ad essere più inserita nel bossolo e contribuendo ad alzare le pressioni iniziali. Oltre a questo, invece che di 2,28g di Solenite era caricata di 2,2g di Balistite, causando pressioni più alte delle cartucce ordinarie in Solenite.
Le armi che passavano indenni la prova con una di queste cartucce seguita da due cartucce ordinarie, ricevevano il marchio di Prova dello Scudo Sabaudo. 

Cartuccia per Tiri di Esattezza

Cartuccia che oggi definiremmo "Match", prodotta con maggiori attenzioni alle tolleranze in modo da rispecchiare fedelmente i capitolati, sia a livello di dimensioni che di peso. Veniva usata per tarare o verificare le mire delle armi.

Cartuccia a Mitraglia

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Le cartucce a mitraglia hanno, invece di una pallottola unica, un proiettile composto di vari pezzi, che si separano a guisa di mitraglia uscendo dall’anima; i vari segmenti che costituiscono la pallottola sono disposti a pila, sormontata da una punta di pallottola ordinaria, e son tenuti riuniti da un bossoletto di percalle o di metallo.
All’atto dello sparo il bossoletto si sfascia nell’interno dell’anima e lascia
liberi i segmenti cilindrici di piombo che racchiude.
Il collo del bossolo è ordinariamente allungato, per dare solido appoggio al bossoletto, specialmente se non è metallico.
Per la loro piccola massa, i proiettili perdono rapidamente di velocità,
quindi l’effetto delle cartucce a mitraglia non si estende che a piccolissime distanze.
Queste cartucce non sono perciò impiegabili in guerra, servono solo in
pace per le guardie e nei servizi di pubblica sicurezza; ma quand’anche
potessero essere organizzate in: maniera da dare effetti a distanza, non si potrebbero impiegare, poichè gli Stati civili si sono impegnati reciprocamente a non adoperare in guerra proietti di peso inferiore a 400 grammi suscettibili di suddividersi in frammenti.

Cartuccia a Salve

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Le cartucce da salve servono per le esercitazioni tattiche e per abituare convenientemente i soldati nell’esecuzione pratica del fuoco. 

Il Mod. 1910 era realizzato con un proiettile di legno allungato e vuoto.

Il modello precedente aveva un proiettile di carta

Cartuccia a Salve per Mitragliatrici, Modello Magistri

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Progettata per far ciclizzare le armi automatiche in 6,5x52, consisteva in una cartuccia ordinaria la cui palla era formata da un involucro di ottone arrotolato intorno a della limatura di piombo e grafite.
Al momento dello sparo, la palla veniva spinta nella canna, permettendo la ciclizzazione della mitragliatrice, ma all'uscita dalla canna la palla si disintegrava completamente, permettendo il tiro a salve con minimi rischi e nessuna necessità di parapalle. Era comunque raccomandato di mettere un parapalle modesto ed evitare di posizionare persone nei 200 metri davanti le mitragliatrici in azione, in quanto le schegge di ottone potevano comunque causare lesioni, anche gravi.

Cartuccia ridotta (per Tiro a Segno)

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Le cartucce ridotte assumono generalmente questo nome poichè mentre i bossoli e le cassule sono identici a quelli ordinari, la carica e la pallottola sono differenti e di peso notevolmente diminuito affinchè la cartuccia risulti economica e dia luogo a pressioni minori e minore usura dell’arma: possono quindi impiegarsi convenientemente nei poligoni di tiro ordinari favorendone anche l’uso alle Società di tiro a segno 

Cartuccia per il Tiro Ridotto

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Queste cartucce copiano nel concetto ciò che si fa colle grosse artiglierie per eseguire con molta frequenza utili esercitazioni di puntamento e di tiro, limitando grandemente la profondità del campo di tiro e soprattutto la spesa delle esercitazioni. 

Nel primo modello, mod.1913, si tratta di disporre in bossoli ordinari, già usati nel tiro ordinario, al posto della cassula ordinaria una cassula più lunga e contenente una quantità di carica sufficiente a lanciare un proiettile di carta ed amianto del peso di 2 gr. a circa 20 m. oppure un proietto di piombo di 4 gr. a circa 40 m. con traiettoria che risulti in questo tratto sufficientemente tesa; il proiettile viene investito nel bossolo e la cassula nel fondello colpo per colpo;
il bossolo può servire per 20 o 30 colpi prima di dover essere scartato.
Il tiro ridotto di fucileria sì può fare nei corridoi e nei cortili delle caserme senza limitare ai soldati l’esercizio, in modo da appassionarli al tiro ed al maneggio dell’arma.

La versione interbellica (rappresentata a colori sopra) consisteva sostanzialmente in un tubetto d'acciaio (poi semplificato con un bossolo in ottone allungato e più robusto) infilato ed avvitato in un bossolo d'ottone. Alla base del tubetto si infilava un cappellozzo contenente carica e innesco, mentre al termine del tubetto si inseriva una pallottolina in piombo.
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Nel Mod.1939 (rappresentata a dx, in bianco e nero) si tornerà invece a una forma interamente formata dal bossolo, con cassula più lunga, come nel mod. 1913.

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Cartuccia Frangibile

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Le cartucce a pallottola frangibile hanno la pallottola frangibile all'urto sul bersaglio o sul Terreno; quindi evitano i rimbalzi e le conseguenti possibili disgrazie qualora, nei poligoni di tiro chiusi, i rimbalzi possano uscire dal recinto del campo di tiro.

​Per ragioni analoghe a quelle della cartuccia ridotta, la carica ed il peso della pallottola sono notevolmente diminuiti 

Cartuccia a pallottola frangibile per armi mod. 91 (Modello Magistri) 

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Nata dalle stesse necessità della Cartuccia a pallottola frangibile precedente, il Modello Magistri era semplicemente un evoluzione della fabbricazione della stessa.
Includeva una limatura di piombo e grafite per facilitare la frantumazione senza rischi di rimbalzi, assieme a sabbia compatta per risparmiare l'alluminio in munizioni destinate ad un uso prevalentemente di tiro sportivo e non militare.

Cartuccia da Esercitazione Mod. 91-910

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Cartuccia inerte per manipolazione, per far familiarizzare i soldati con le cartucce.

MUNIZIONI SPECIALI

Cartuccia a Pallottola Luminosa Incendiaria L.1

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I primi esemplari di palla tracciante vennero probabilmente acquistati dalla neutrale Svezia poco prima o nei primi mesi dell'ingresso in guerra dell'Italia nel 1915. Successivamente si avviò la produzione nazionale, ma non si hanno notizie certe a riguardo, inclusa la sua distribuzione pratica.

Cartuccia a Pallottola Perforante - P.

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Cartucce sviluppate durante la Prima Guerra Mondiale, indicativamente intorno al 1916 per poter perforare gli scudi da Trincea Austriaci e altre protezioni difficilmente perforabili dalle palle con nucleo in piombo. Ricordiamo infatti che ila palla Ordinaria era capace di penetrare tavole di legno facilmente ed efficacemente, ma (come tutte le altre palle ordinarie degli eserciti dell'epoca) aveva dei limiti contro bersagli corazzati.

La cartuccia perforante era spesso denominata "Perego", probabilmente dal suo sviluppatore.

Cartuccia a Pallottola Esplodente a Tempo - D.T.

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D.T. sta per Direzione di Tiro, munizione sviluppata nel 1916 per indicare il bersaglio da colpire, probabilmente per le artiglierie.

All'impatto rilasciava una nuvoletta di fumo grigio-azzurro dovuto alla detonazione della miscela di clorato di potassio e solfuro di antimonio presente nella parte posteriore.

​Non si hanno informazioni pratiche riguardo la sua distribuzione.

Cartuccia a Pallottola Esplosiva Perforante - E.P.

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Sviluppata nel 1916, era progettata in modo da penetrare l'oggetto  grazie ad una punta in acciaio temprato e detonare una volta colpito/oltrepassato il bersaglio, grazie ad un incudinetta e un innesco interno.

​Non si hanno informazioni pratiche riguardo la sua distribuzione.

Cartuccia a Pallottola Semi-Perforante Incendiaria - S.P.I.

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Sviluppata tra il 1916 e il 1917, è una Variante che unisce le potenzialità perforanti di un ogiva in Piombo "Spitzer" e una palla tracciante/incendiaria.

Cartuccia a Pallottola Perforante Incendiaria - P.I. 

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Sviluppata tra il 1916 e il 1917, è una Variante che unisce le potenzialità perforanti di un ogiva in acciaio temprato "Spitzer" e una palla tracciante/incendiaria.

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