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MOSCHETTO MODELLO 91/38
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NOTA: poiché molti autori tendono a classificare i moschetti FNA prodotti dopo il 1940 come "mod. 91/38", ho inserito qui alcuni dati correlati.
​Dopo vari confronti con altri collezionisti e autori, abbiamo deciso di definire i moschetti FNA con alzo regolabili come "Moschetto mod.91"
SVILUPPO
Quando il Ministero della guerra si rese conto che l'italia sarebbe entrata nel secondo conflitto mondiale prima di poter completare la conversione al 7,35 per l'intero esercito, decise di bloccare l'intera produzione di armi Mod.38 in corso (Fucile corto, Moschetto e Moschetto T.S.) e di convertirla al 6,5x52.
Si trattò di una conversione delle linee di produzione piuttosto semplice da attuare, dal momento che le fabbriche avevano già cominciato a produrre le parti dei mod.38 non più solo da conversione ma anche nuove di zecca.
Così, semplicemente, le fabbriche cominciarono a forare le canne per il 6,5 e a rigarle a 6,8, mantenendo la rigatura a passo costante introdotta nel 1935-38 per i moschetti e proseguita nella produzione del mod.38.
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Vennero mantenute le tacche di mira fisse, ma nelle armi in 6,5 questi furono tarati per i 300 m, come nelle precedenti tacche di mira regolabili.
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L'unico modo per distinguere un mod. 38 in 7.35 da un mod.91/38 in sono la marcatura sulla tacca di mira, indicante Cal. 6,5 o Cal. 7.35, insieme al vistoso cartiglio "CAL. 7.35" applicato nel 1940 a tutte le armi mod.38 rimaste in Italia.
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PRODUZIONE ED USO
La produzione dei Moschetti venne mantenuta da Gardone V.T., Beretta e FNA, mentre Terni si concentrò sulla produzione del Fucile corto.
Mentre Gardone V.T. e la Beretta continuarono a produrre moschetti mod. 91/38 in 6.5 con mirini fissi, la FNA iniziò a produrli con le vecchie tacche di mira regolabili.
Non abbiamo ancora trovato motivazioni chiare sul perché fossero tornati a produrre tacche di mira regolabili, ma nelle modeste opinioni dell'autore, dal momento che i Moschetti furono utilizzati attivamente da corpi d'élite come Bersaglieri e Alpini, aveva sicuramente senso produrre carabine con capacità di tiro adeguato per truppe ben addestrate, soprattutto considerando le distese piatte ed infinite della steppa russa e del deserto del Sahara.Vedi maggiori dettagli nella sezione Moschetto mod.91
Il Moschetto mod. 91/38 prestò servizio su tutti i fronti italiani (Balcani, Russia, Nord Africa), spesso nelle mani di motociclisti, equipaggi di artiglieria e pattuglie esploranti.
​Particolarmente notevole è anche l'uso del moschetto mod.91/38 da parte dei paracadutisti, soprattutto nel periodo Aprile 1941-Novembre1942.
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1943 Production
Some time into 1943 (allegedly around April), Italian manufacturers got the order to discontinue the barrel shank markings indicating the year of production and, if possible, even the ones indicating the manufacturer itself.
These guns were kept in productions until September 8th 1943, when the armstice with the allied was signed and the Germans swiftly occupied the country.
A distinctive feature of these weapons, in addition to the frequent lack of the aforementioned marks, is the mere presence of the serial number and the Savoy shield indicating the forced proof of the barrel.
The quickest and most effective way to trace the manufacturer is to consult the serial number tables and see which manufacturer was using that prefix.
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German captured guns
As any other carcano, when germany took over Italy huge stocks of Carcanos got shipped back to the fatherland, in order to be issued if needed. The need arrived in late 1944, when Volkssturm units needed to be equipped with all kind of boomsticks available.
​The Moschetto mod. 91/38 being incredibly handy, was of course one of the favourites.
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